La London Valour (Valore di Londra) è per molti genovesi ancora una ferita aperta, ad il solo nominarla rievoca alla mente quel tragico pomeriggio di giovedì 9 aprile 1970, quando la nave, un cargo inglese da carico, cozzò contro la diga foranea del porto di Genova scaraventata dall'incredibile forza della mareggiata, con onde che scavalcavano la nave. Riaffiora allora il ricordo di quella improvvisata teleferica allestita con una sagola tra l'imbarcazione e la diga e la visione della signora Muir, moglie del comandante, perdere la presa e sfracellarsi tra gli scogli sotto gli occhi degli spettatori inorriditi assiepati in Corso Italia e Corso Aurelio Saffi; riaffiora il ricordo anche del compianto eroe genovese, il capitano elicotterista Errico dei Vigili del Fuoco, che con la sua libellula sfidò l'impeto della mareggiata. Venti furono i morti, il comandante David Muir, sua moglie, il radiotelegrafista signor Hill e la consorte, il "primo" Robert Kitchener, il "secondo" Antony McIsac, l'ufficiale macchine Arthur Carey, e numerosi marinai indiani di cui le cronache dell'epoca non ci hanno fornito i nomi.