Grotta delle Corvine | Difficoltà: Media | Profondità max: -45 | Luogo: |
Una grotta dallo sviluppo verticale, caratterizzata dalla presenza delle eleganti corvine Sciaena umbra e da grosse formazioni stalagmitiche sommerse, i "monaci sommersi". L'ingresso profondo è a -20, quello superiore a -7. Percorso l'atrio, l'immersione avviene in risalita evitando di infilarsi in un buco del fondo molto fangoso e pericoloso. Si può andare a destra o a sinistra per raggiungere un primo livello normalmente popolato dalle corvine e dal gambero meccanico Stenopus spinosus. Qualche metro più su imponenti stalagmiti che ricordano quelle emerse della grotta dei monaci, dominano la scena. Sulla parete una bella nicchia con colonnine. Si emerge poi in una sacca subaerea dalla alta volta in cui si possono ammirare formazioni eccentriche e colate alabastrine. Per uscire, invece di tornare sul fondo, si può pinneggiare lungo un tunnel rettilineo ed obliquo di una decina di metri, prima di sbucare in parete a -7 metri. Il tratto di costa nei pressi dell'ingresso, si presta all'osservazione nel blu di banchi di saraghi testanera Diplodus vulgaris e dentici curiosi Dentex dentex. Esattamente di fronte all'ingresso si apre un canalone che scende fino a 45 metri e può rappresentare un'alternativa per i profondisti che vogliono vedere qualche ramo di corallo rosso Corallium rubrum. Tratto da: ISSD - Grotte Marine d'Italia - Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia 6 - Serie II Bologna 1994 - A cura di M.Alvisi, P.Colantoni, P.Forti